lunedì 4 febbraio 2013

Siamo in campagna elettorale ma De Filippo e il Pd-PDL continuano a svendere il territorio. Basta con l’assalto delle trivelle in Basilicata e nel Mar Jonio

Ci eravamo tanto amati della serie il Petrolio unisce quello che la politica divide

La Ola, Organizzazione lucana Ambientalista, No Triv Mediterraneo (Portavocel'avvocato Giovanna Bellizzi) e No Scorie Trisaia (Portavoce Felice Santarcangelo ) denunciano l’incessante assalto da parte delle compagnie petrolifere alla Basilicata e nel Mar Jonio. Sul bollettino ufficiale della Regione Basilicata n. 3 del 1/2/2013 (II parte), è stata infatti pubblicata la procedura di verifica “screening” realtiva alla ricerca di idrocarburi denominato “La Capriola, in Provincia di Matera. La società del Regno Unito Delta Energy Ltd, domiciliata presso lo Studio Legale Turco a Roma con diramazioni nella città dei Sassi ha inoltrato l’istanza anche ai comuni interessati di Bernalda, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Pisticci e Pomarico su oltre 188 Kmq.
Questa nuova istanza di ricerca idrocarburi si aggiunge agli altri due permessi di ricerca “il Perito”, sempre nella provincia di Matera e “La Bicocca” nell’area dell’Aglianico del Vulture.
La Ola, No Triv Mediterraneo  e No Scorie Trisaia chiedono ai comuni interessati di esprimere una forte opposizione e presentare proprie osservazioni per bloccare l’iter successivo di screening nell’ambito della VIA entro il termine fissato di 45 gg (ovvero entro il 18 Marzo 2013). Il territorio ha al proprio interno valenze ambientali, naturalistiche e paesaggistiche rilevanti con la presenza di IBA (Important Bird Area), SIC e ZPS ed aree umide di interesse internazionale (Riserva Naturale Lago San Giuliano, Calanchi di Montalbano Jonico, parco Regionale Murgia Materana, etc). L’istanza addirittura si sovrappone ad altre concessioni e permessi petroliferi già esistenti, di cui sia il ministero per lo sviluppo economico e sia la Regione Basilicata dovranno tenerne conto.La società richiedente, forse nella fretta di perimetrare l’area dovuta ad interessi commerciali e finanziari prima ancora che estrattivi, avrebbe commesso grossolane forzature, a meno chè non vi siano accordi commerciali e strategie al momento non note.
Il presidente della Giunta Regionale, messa da parte la finta moratoria petrolifera, in piena campagna elettorale, si guarda bene da sospendere l’iter di tutte le nuove istanze e permessi di ricerca di idrocarburi affinchè l’intero territorio regionale non venga distrutto e trasformato in gruviera petrolifera, ma rilancia invece l’articolo 16 della legge sulle privatizzazioni dell’ex governo Monti ed il Memorandum del raddoppio delle estrazioni.
Per quanto riguarda invece il Mar Jonio sul BUIG (Bollettino Ufficiale degli Idrocarburi e delle Georisorse) del mese di Gennaio 2013 sono state pubblicate le istanze di ricerca della società Northem Petroleum ltd nel Mar Jonio. Esse riaguardano la riapertura del procedimento delle istanze di permesso di ricerca “d 64 F.R.- NP” e “d59 F.R. – NP”, già rigettate nel giugno del 2011, e la riperimetrazione dell’istanza di permesso di ricerca “d 63 F.R. – NP”. Le istanze di permesso si aggiungono a quelle della Shell ed alle altre numerose richieste di altre compagnie in fase di approvazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico, nonostante la contrarietà espressa dalle comunità, dai comuni rivieraschi e dalle associazioni e movimenti dell’arco jonico pugliese, lucano e calabrese.