martedì 22 gennaio 2013

Tutti i Candidati della Basilicata. Gli impresentabili, quando il Pd salvò Cosentino


Quello che in un qualsiasi paese europeo è normale in Italia diventa ecceziunal, perchè in politica rubare è normale, avere amici strani tipo trattenere rapporti con agenti dei servizi segreti deviati , commoristi e mafiosi è normale  anzi ti da dei meriti particolari , sperperare denaro pubblico non è reato , ed escludere persone rinviate a giudizio diventa un fatto non normale ma eccezionale, mentre in Germania senza che nessun giudice sia intervenuto un presidente della repubblica per il solo fatto che abbia avuto un prestito a tasso agevolato si è dovuto dimettere senza fiatare , chiedendo scusa al proprio popolo oppure un ministro per aver copiato anni addietro alcune pagine della sua tesi, si è dimesso anche lui chiedendo scusa. In Italia invece i partiti dicono che stanno facendo dei sacrifici, ci stanno facendo un piacere levando gli impresentabili, L'unità deride i così detti giustizialisti chiamandoli cretini e vanitosi . Molte volte mi chiedo se quello che è successo tra Napolitano e Mancino ,fosse avvenuto in america ,che avrebbe abbandonato la propria postazione , Obama o Ingroia , la risposta sarebbe stata senza dubbio il primo , per molto meno Nixon dovette lasciare in fretta ed in furia la casa bianca. Quella di ieri la cronaca nella PDl e di Cosentino è una vera e propria VERGOGNA e pensare che a salvarlo ci ha pensato tempo fa lo stesso PD. Pubblichiamo i nomi di tutti i candidati e l'articolo dell'espresso di allora nel quale si racconta come il PD e Bersani in persona contribuirono a salvare Cosentino. Certo che tra il voto Pulito e il voto Utile , io giustizialista , cretino e vanitoso, brutto e invidioso preferisco il primo.

Anche in Basilicata è affollata la corsa per i due rami del Parlamento. Inizia ufficialmente la campagna elettorale. 
di ANTONIO GRASSO Sassi Live 
BASILICATAElezioni 2013. Liste e candidature in dirittura di arrivo. Scade, infatti, alle ore 20 di oggi il termine ultimo per la presentazione e il deposito delle medesime in Corte d’Appello. E, tranne qualche ritocco finale da parte di qualcuno, il puzzle è pressoché completato. Sia per la Camera che per il Senato. Vediamolo. Nel centrodestra diverse son le liste che correranno a fianco al Pdl, a partire daGrande Sud che a Montecitorio propone come capolista il vicesindaco di Baragiano nonché presidente regionale del partito, Giuseppe Galizia. Con lui, a seguire in lista, Giovanni Tancredi (segretario UGL di Basilicata) eAntonio Morlino, presidente dei Cristiani per la Nazione. Non ci sarà l’ex sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, che il partito avrebbe voluto in lista. Al Senato, invece, capolista è Gianfranco Blasi (già parlamentare di Forza Italia) e a seguire Anna Maria Calabrese (consigliere comunale a Potenza e presidente del Conservatorio Statale di Musica “Carlo Gesualdo da Venosa”), Nicola Viola,Giovanni PasciuccoGiovanni PetrocelliNatale D’Ambrosio. Nell’agone lucano anche i MiR(Moderati in Rivoluzione ndr) dell’imprenditori Gianpiero Samorì. Per la Basilicata, così come in altre regioni d’Italia, sarà capolista alla Camera lo stesso Samorì, seguito da Salvatore Cosma, ex Pdl e vice sindaco di Tursi nonché membro del Consiglio provinciale di Matera. Dietro di lui: Caterina Ritorto, Antonella Massimi, Angelo Di Paolo e Angelo Vaccaro. Per il Senato, invece, corronoDomenico Santarsiero, Antonio Mangiamele, Roberto Capuano, Ugo D’Arco, Giovanni Dapoto, Giovanni Battista Angelucci e Rocco Molinari. Ancora non rese note le liste de La Destra di Storace. Ma si conoscono già i capilista: a Montecitorio sarà lo stesso leader, seguito daTeodoro Buontempo e dall’ex consigliere regionale dell’Udc, Vincenzo Ruggero, in terza posizione; mentre il capolista per Palazzo Madama sarà l’ex sindaco di Grumento Nova, Antonino Laveglia. Il Popolo delle Libertà sceglie – invece - la linea della continuità, non inserendo alcun nome nuovo in posizione di eleggibilità ma implementando le due liste con diversi sindaci (in carica ed ex). E così, per la Camera, i candidati azzurri saranno nell’ordine di posizionamento: Cosimo Latronico, Vincenzo Taddei, Fabio Mazzili, Saverio Ciccimarra, Valeria Russillo e Marcello Maffia. A Palazzo Madama, come in tutt’Italia, il capolista sarà Silvio Berlusconi seguito dal coordinatore regionale del partito e parlamentare uscente Guido Viceconte. Dietro di loroGiuseppe Moles, Nicola Pagliuca, Giuseppe Casolaro, Leonardo Giordano Rossella Quinto. E dopo lo “strappo” dei consigliere regionali Gianni Rosa e Mario Venezia coi vertici del partito e la conseguente fuoriuscita degli stessi, pronta anche la lista dei Fratelli d’Italia. Alla Camera la capolista sarà Giorgia Meloni, seguita nell’ordine da Adriano Pedicini (un altro ex Pdl e capogruppo in consiglio comunale a Matera), Giuseppe D’Armento, Gianluca Grieco, Galotta Antonio e Giuseppe Giuzio. A Palazzo Madama, invece, in testa c’è l’ex Sottosegretario di Stato alla Difesa, Guido Crosetto. Dietro di lui, nell’ordine: Carlo Cosentino, Antonio Maria Rocco Coiro, Emilio D’Andrea, Franco Di Pierro, Antonio Rendina e – dulcis in fundo – Gianni Rosa. Il rassemblement montiano si presenterà anche in Basilicata con un’unica lista al Senato. Sotto la dicituraCon Monti per l'Italia (che unisce Scelta Civica, Udc e Fli ndr) ci sarà come capolista Pier Ferdinando Casini seguito, a ruota, da Tito Di Maggio, Gregorio Francesco Bronzino, Pasquale Di Lorenzo, Carlo Glinni, Rocco Costanzo e Giuseppe Gandi. Candidati alla Camera dei Deputati della stessa lista sono – invece – il consigliere regionale di “Io Amo la Lucania”  Ernesto Navazio (capolista)Francesco Sacco, Stefania Chiarito, Ettore Lo Nigro, Rossana Gaudiano e Adele Vinci. Corrono da soli, come detto, Fli e Udc. A Montecitorio il capolista sarà l’ex presidente della Camera e leader del partito, Gianfranco Fini. Dietro di lui Egidio Digilio,  Maria Rosaria Carbone, Annalisa Bevilacqua, Tommaso Coviello Giuseppe Olivieri.L’Udc, invece, propone capolista il segretario nazionale Lorenza Cesa, seguito dal presidente del Consiglio provinciale di Potenza, Palmiro Sacco, Antonio Corbo, Giuseppe Gandi, Rocco Fuinae Luisa Basile. Niente candidatura per l’ex vicepresidente della Giunta ragionale, Agatino Mancusi. Correranno con una propria lista, ma fuori dal centrosinistra, anche i Popolari Uniti. Che – però - non candidano né il segretario regionale del Partito, Tonino Potenza, né il consigliere regionale Gigì Scaglione. E mentre per la Camera dei Deputati propongono nell’ordine Nicola Tauro, Valeria Giorgio, Antonio Roccanova e Antonio Filardi; al Senato – invece – puntano su una lista dal profilo “sanitario”, candidando come capolista il dott.. Michele Cannizzaro (ex direttore generale dell’Asl di Potenza), seguito dal vicesindaco del capoluogo lucano, Pietro Campagna, Sergio Caparrotti (cardiochirurgo ed ex primario dell’ospedale San Carlo di Potenza), Giosué Ferruzzi, Amalia Scavone, Antonio Santangelo e Gaetano Gescia. Da soli anche i Radicali, con la listaAmnistia, Giustiza e Libertà. Alla Camera, dietro a Maurizio Bolognetti, lo storico leader del partito, Marco Pannella e - a seguire - la deputata uscente, Elisabetta Zamparutti, Maria Antonietta Ciminelli, Marco Cerrone e l’altra storica figura radicale, Emma Bonino. A Palazzo Madama, la lista sarà capitanata da Antonio Matroianni.  Sempre per il Senato e fuori dagli schieramenti “tradizionali”, ci sarà anche una lista di “Comunità Lucana”. A capitanarla sarà il segretario regionale dell’omonimo movimento, Miko Somma. E con lui, in lista, anche Antonio Bevilacqua Fiorenzo Magni. Per il Movimento 5 Stelle saranno candidati i vincitori delle parlamentarie on line. Alla Camera in lista Mirella Liuzzi, Michele Labriola, Giovanni Perrino, Virgilio D’Ottavio e Rocco Ostuni. Al Senato, invece, Vito Petrocelli, Rocco Vaccaro, Gianluca Tramutola, Piernicola Pedicini, Giuseppe Arcieri e Sandro Calabrese. Nel centrosinistra niente lista socialista al Senato. Gli “eredi” del garofano troveranno spazio ed ospitalità nella lista del Pd. Ma il nominativo, tal Gennaro Labbelarte, dato da Roma di lucano ha solo le origini, essendo nato nel 1957 a Melfi. E così fra i due “litiganti” Rocco Vita e Livio Valvano, a spuntarla è un “terzo incomodo”. Nel Partito democratico rientra il “caso” Chiurazzi. Sarà candidato alla Camera (sesto posto) alle spalle del governatore De Filippo che, alla fine, ha accettato la richiesta di Bersani di stare in lista. Ma non ci sarà Antonio Luongo che, per l’operazione “liste pulite” si è visto “costretto” a fare un passo indietro, rinunciando – così – a quel terzo posto che gli avrebbe consentito la rielezione in Parlamento. Per cui la lista democratica a Montecitorio sarà così composta: 1) Roberto Speranza, 2) Vincenzo Folino, 3) Maria Antezza, 4) Vito De Filippo, 5) Carlo Chiurazzi, 6) Lucia Sileo.Nessuna sorpresa per la lista a Palazzo Madama. Dietro alla capolista Emma Fattorini (classe 1952), docente di Storia contemporanea all'Università “La Sapienza” di Roma, il senatore uscente Filippo  Bubbico Salvatore Margiotta, nella scorsa legislatura alla Camera. Poi il socialista Labbelarte seguito da 3 donne che sono: Angela Latorraca, Felicetta Lorenzo e Roberta De Salvo. Correrà con proprie liste, alleato al Pd, il Centro Democratico, il partito fondato da Bruno Tabacci (Api) eMassimo Donadi (ex Idv). Capilista saranno il consigliere regionale Nicola Benedetto (al Senato) e l’assessore regionale Vilma Mazzocco (alla Camera). Dietro di lei, al secondo posto, l’ex sindaco di Policoro, Serafino Di Sanza. Chiuse le liste anche per Sinistra Ecologia e Libertà, altri alleati del Pd. Capolista alla  Camera sarà il leader del partito, Nichi Vendola. A seguire il sindaco di Rionero in Vulture, Antonio Placido, vincitore delle parlamentarie di fine dicembre, Lidia De Nittis, Cesare Roseti, Maria Antonietta Maggio Maria Murante. Mentre in testa per Palazzo Madama ci saràGiovanni Barozzino, operaio Fiat di Melfi e sindacalista Fiom, scelto direttamente dal governatore pugliese. Alle sue spalle, nell’ordine, Rosalinda Di Pasca, Loredana Atella, Lucio Pastore, Caterina Lepore, Assunta Collazzo e - solo in ultima posizione - l’attuale assessore all’Ambiente della Provincia di Matera, Gianni Rondinone. Infine Rivoluzione Civile che alla Camera candida dietro al candidato premier Antonio IngroiaAntonio De Luca, Antonio Palagiano, Flavia Carriero e Lucia Ferrante. Al Senato, invece, capolista sarà Aniello Di Nardo, seguito al secondo posto da Donato Brienza, Mario Nicola Di Dio, Giuseppe Guglielmi, Eleonora Laura, Vincenzo Coppa Iulia 
Iemma.

Il Pd salva Cosentino
Espresso
Una mozione alla Camera per chiedere le dimissioni del sottosegretario accusato di Camorra. Bocciata per le astensioni e le fughe di molti parlamentari Pd. Ecco i nomi, uno per uno
(30 gennaio 2009)
http://data.kataweb.it/kpmimages/kpm3/eol/2008/05/22/767033.pjpegMercoledì scorso la Camera ha respinto una mozione (presentata da esponenti del Pd, dell'Idv e dell'Udc) per far dimettere il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, accusato da sei pentiti - come ha scritto "L'espresso" nelle scorse settimane - di fiancheggiare il clan camorrista dei Casalesi.

Nella mozione, di cui il democratico Soro è stato primo firmatario, si ricordano le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, l'inchiesta della Procura di Napoli, i presunti patti elettorali tra l'esponente di Forza Italia e i boss di Casal di Principe. "A prescindere dall'eventuale responsabilità penale dell'onorevole Cosentino, su cui farà piena luce la magistratura", recitava la mozione, "è evidente come la sua permanenza nelle funzioni di Sottosegretario di Stato leda gravemente non solo il prestigio del Governo italiano, ma anche e soprattutto la dignità del Paese; ragioni di opportunità e di precauzione dovrebbero indurre il Governo ad evitare che una persona sottoposta ad indagini per così gravi delitti, espressivi di una collusione tra politica e sodalizi criminosi, in attesa di dimostrare la sua piena innocenza, possa continuare ad esercitare le proprie funzioni di Governo, peraltro in un ruolo così delicato, concernente tra l'altro la funzionalità del Cipe".

La mozione impegnava il Governo ad invitare l'onorevole avvocato Nicola Cosentino a rassegnare le dimissioni da Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze.

La mozione non è passata perché, se la maggioranza di centrodestra ha difeso compatta il sottosegretario, molti esponenti del Partito democratico si sono astenuti, mentre altri hanno preferito uscire dall'aula e non votare. Tra l'altro, date le molte assenze nelle file del Pdl, se il Pd avesse votato compattamente per la sua mozione questa avrebbe avuto ottime possibilità di passare. Spicca in modo particolare l'assenza dal voto del segretario del Pd Walter Veltroni, che in un'intervista a L'espresso aveva chiesto le dimissioni di Cosentino. In 22 erano assenti, altri sette risultavano in missione. Alcuni dei presenti sono addirittura rientrati subito dopo la bocciatura, e hanno ripreso a votare altre risoluzioni.

Nella lista qui sotto - diffusa Sinistra democratica - i parlamentari Pd, che con il loro voto contrario, la loro astensione o la loro assenza hanno determinato l'esito della votazione.
Hanno votato contro gli onorevoli: Capano e Sposetti.

Si sono astenuti gli onorevoli: Bachelet, Cuperlo, Parisi, La Forgia, Bernardini, Madia, Mantini, Maran, Boccia, Capodicasa, Concia, Coscioni, Ferrari, Giachetti, Ginefra, Marini, Mecacci, Recchia, Sarubbi, Schirru, Tempestini, Turco Maurizio, Vannucci, Viola, Zamparutti Zunino.

Non hanno partecipato al voto, nonostante in giornata fossero presenti in aula, gli onorevoli: Tenaglia (ministro ombra della giustizia), Calearo, Fioroni, Gasbarra, Lanzilotta, Letta Enrico, Morassut ,Bobba, Sereni, Vassallo, Merloni, Boffa, Bonavitacola, Bressa, Bucchino, Carra, Castagnetti, Corsini,Cuomo, D'Antona, De Pasquale, De Torre, Fadda, Ferranti, Fiano, Fiorio, Genovese, Giacomelli, Giovannelli, Gozi, Losacco, Lovelli, Lulli, Marantelli, Margiotta, Mosca, Murer, Narducci, Pedoto, Piccolo, Rosato, Russo, Samperi, Scarpetti, Servodio, Testa, Vaccaro, Vassallo, Vernetti, Vico.

Erano assenti gli onorevoli: Veltroni, Bersani, Colannino, D'Alema, Lusetti, Melandri, Pistelli, Touad, Ventura, Gentiloni, Beltrandi, Calvisi, Cenni, Colombo Furio, Damiano, Gaglione, Luongo, Lusetti, Marroccu, Melis, Motta, Portas, Tullo, Calipari.

Risultavano "in missione" gli onorevoli: Fassino, Migliavacca, Bindi, Albonetti, Barbi, Farina, Rigoni.