sabato 12 gennaio 2013

Le osservazione del comitato No triv al Ministero contro Appennin Energy per le trivelle nel nostro mare : Gravi irregolarità ed omissioni

Ivano Farina Portavoce no triv mentre firma osservazioni
Santarcangelo felice Portavoce No triv Jonio mentre firma
Avv.to Giovanna Bellizzi portavoce No Triv Jonio
POLICORO  Filippo Mele – “La vuole sapere una cosa grossolana che abbiamo trovato nella documentazione presentata per ottenere la Valutazione di impatto ambientale (Via) da parte del ministero dell’Ambiente della società Appennine Energy? Che per mitigare gli effetti nocivi sulla fauna marina del sistema di perforazione di ricerca di idrocarburi denominato air – gun sarebbero stati utilizzati sulla piattaforma due uomini in funzione di osservatori a occhio nudo. Appena sarebbero stati avvistati cetacei l’attività sarebbe stata sospesa”. E’ stata ironica l’avv. Giovanna Bellizzi, portavoce del Comitato No triv, nello spiegare i motivi posti alla base delle osservazioni presentate dal Comitato al ministero affinchè bocci due istanze della Appennine, la n. 148 e la n. 150. Il legale ha parlato di “gravi irregolarità ed omissioni che inficiano il procedimento amministrativo oltre a grottesche omissioni nella documentazione depositata dalla società petrolifera”. Per l’avv. Bellizzi “l’istanza 148 era già stata rigettata nel 2011 in quanto l’area marina inerente il permesso di ricerca rientrava in quella vincolata secondo il Decreto in vigore che porta il nome dell’ex ministro Stefania Prestigiacomo. Alla sua riproposizione il ministero invece che rigettarla l'ha riproposta avvalendosi del decreto Salva Italia”. Ma non ci sarebbe solo questo. Ancora la nostra interlocutrice: “Nel novembre 2012 il ministero ha chiesto alla società di aggiornare la documentazione e di rifare lo studio di Via inviandolo il tutto anche ai Comuni interessati e pubblicando stralci su quotidiani. Abbiamo verificato che nulla è stato inviato agli enti locali e nulla è stato pubblicato. Così, abbiamo messo in mora il ministero dell’Ambiente. Se le autorizzazioni verranno rilasciate le nostre osservazioni diventeranno atti di accusa in caso malaugurato di incidenti”. E Felice Santarcangelo, altro portavoce No triv, ha spiegato che le osservazioni del Comitato alle istanze per i permessi di ricerca della Appennine Energy “sono solo le prime due. Ne abbiamo già pronte altre nove contro le altre nove richieste di ricerca di petrolio e gas nei fondali dello Jonio presentate da ben sei società petrolifere”. Ricordiamo che la legislazione in vigore dà la facoltà di rilasciare i permessi di ricerca di idrocarburi in mare al ministero dello Sviluppo economico mentre in terra la concessione è delle Regioni.
 Articolo di Filippo Mele tratto dallla Gazzetta del Mezzogiorno