mercoledì 3 ottobre 2012

Gli stupidi siamo noi.


Di Luciano Petrullo
Niente male i soldini che percepiscono alla Regione Basilicata i consiglieri e i gruppi consiliari. Un quotidiano, poi, ha fatto anche un po’ di gossip parlando di consiglieri che si facevano rimborsare il pellegrinaggio o di chi raccoglieva scontrini per ottenere rimborsi ingiusti.Il giornalista, evidentemente un po’ pavido, poi aggiunge “ niente di illegale in tutto questo, però che capperi”. Ma come niente di illegale, ma stiamo scherzando?
Uno imbroglia, chiede rimborsi che non gli spettano e non fa niente di illegale?
Roba lucana, roba da sudditi.
 I giornalisti pare abbiano toccato il cielo con un dito. Avrebbero potuto arrivarci prima loro, in verità, se solo il giornalismo fosse una professione libera e coraggiosa, e non per tutti. Hanno aspettato che scoppiasse lo scandalo e ora giù tutti e tirar conti e a fare più o meno le pulci, seppur chiarendo che non si tratta di niente di illegale, tante di quelle volte perdono il posto.
Ho letto di consiglieri che ottengono rimborsi annui di 30.000 euro e dico che chissà cosa avranno prodotto politicamente, poi mi guardo intorno e trovo il nulla.
Ho letto di consiglieri che quel contributo lo hanno percepito in misura molto minore e mi domando perché.

La stessa domanda se la dovrebbero aver posta i cassieri regionali, ma di questo non v’è traccia. Siamo in Italia che diamine. Dicono che la Regione Basilicata sia fra le più virtuose.
Sarà, ma non mi convinco.
Anni fa sentivo parlare di macchine acquistate in leasing coi soldi dei gruppi, ma, francamente, è un ricordo di una voce e nulla più. Fossi un giornalista, però, andrei a indagare.
Sarebbe il caso di andare a verificare anche il funzionamento di certe commissioni consiliari in seno alle amministrazioni minori, laddove il gettone viene pagato anche se uno si affaccia, dice che c’è e scompare. Ma parliamo di spiccioli, rispetto al baratro dilapidato da tutti, compresi gli enti del sottobosco ancora non “attenzionati”.
Quello che fa inorridire, non è il quanto, ma la spregiudicatezza, l’abitudine, la coscienza di fare qualcosa di assolutamente normale.
Ma tant’è. Fini e Casini hanno trovato la maniera di far defilare Monti, semplicemente candidandolo ufficialmente. Strategia o ingenuità, chissà.
Penati va a giudizio e ci avviciniamo alle elezioni più tenebrose che l’Italia abbia mai vissuto.
Che futuro ci aspetta?
A sentire i premi nobel dell’economia il sistema europa è un sistema ingiusto che non ha futuro. L’Italia non finirà mai di pagare il suo debito e gli interessi li stiamo pagando noi, gli unici cioè che non hanno colpe.
Bastardo di un mondo ladro. Quanto ci siamo fatti fare fessi!