Questo è quanto emerge dall’indagine
sviluppata da un gruppo di studiosi dell’istituto Superiore della Sanità in
collaborazione con il Dipartimento della Salute della regione Basilicata e con
l’ausilio dell’Istat.
L’incidenza di malattie tumorali tra i
lucani è addirittura superiore rispetto alla popolazione che vive nelle regioni
settentrionali, dove a rigor di logica per via della maggiore presenza nel
territorio di fabbriche e per la massiccia presenza dell’inquinamento
atmosferico, dovrebbe essere di gran lunga più incisiva.
Per non parlare del fatto che la Lucania,
sempre secondo l’Istat, ha una densità di popolazione nettamente inferiore a
quella delle popolatissime città del Nord.
Allora come si spiegano questi allarmanti
dati e quali potrebbero essere le cause dei tanti casi di tumori registrati nel
territorio lucano?
Per rispondere a questi drammatici quesiti
sono state avviate delle indagini supplementari da parte del Dipartimento della
Salute della Regione Basilicata le quali ipotizzano dei forti legami tra
l’incidenza tumorale e fattori ambientali.
La prova di questi dati è contenuta nello
studio “Current cancer profiles of the italian regions” e indicata da una curva
che cresce e crescerà anche in futuro, la quale rappresenta i tumori lucani
relativi agli abitanti della Basilicata, da zero a 84 anni.
Inoltre guardando con attenzione i dati
contenuti nella «Relazione di attività» redatta dal Registro tumori di
Basilicata, si scopre che - tra il 1997 ed il 2005 - sono stati soprattutto i
maschi della Usl1 (Venosa) ad ammalarsi di leucemie e di neoplasie alla
prostata, al polmone, al retto, al colon, allo stomaco.
Mentre sono soprattutto le donne della
Ausl4 (Matera), ad ammalarsi di tumori all’utero,alla mammella e
all’ovaio.
L’Ufficio regionale della Basilicata per
le Politiche della prevenzione sanità pubblica, conferma che i casi tumorali in
Basilicata non sono mai diminuiti e quindi in controtendenza con quanto avviene
nel resto dell’Italia dove il picco delle forme tumorali è stato registrato nel
lontano 1985.
In Basilicata praticamente siamo in una
situazione di perenne picco. Già, perché i numerosi ben pensanti che credono
nella Lucania come oasi verde lontano dal logorio della vita moderna, si
dovranno ricredere.
In parte è anche vero, c’è tanto mare
azzurro, verdi praterie e montagne tutte da mangiare con gli occhi e lo
spirito.
Ma cosa c’è a questo punto, alla luce dei
dati che abbiamo raccolto, nell’acqua che beviamo, nei frutti che mangiamo
direttamente dalla nostra terra, cosa respiriamo nell’aria a pieni
polmoni?
Domande alle quali si potranno avere
risposte dalla recente indagine avviata dall’Ufficio regionale per le politiche
della prevenzione sanità pubblica che interessano le zone ritenute a maggior
pericolo: il territorio circostante l’impianto Itrec ( Enea, Zona Trisaia tra
Policoro-Rotondella ); area Sud ai confini con la Calabria per la presenza di
rocce con amianto.
AD OGGI LE MORTI STANNO ULTERIORMENTE
AUMENTANDO...